Parte III
La Meta-missione
L’organizzazione per i Processi
L’organizzazione dei processi: una leva strategica per l’efficienza e l’innovazione
L’organizzazione amministrativa rappresenta l’infrastruttura silenziosa ma decisiva per il funzionamento di un Ateneo. A UNIMORE, questa infrastruttura mostra oggi segni di affaticamento: un modello gestionale datato, strutture verticali poco comunicanti, complessi rapporti tra sede e dipartimenti, strumenti digitali non interoperabili e una crescente difficoltà nel rispondere a esigenze di internazionalizzazione, semplificazione e personalizzazione dei servizi. Le conseguenze si riflettono in ritardi, disomogeneità operative, perdita di motivazione tra il personale tecnico-amministrativo, insoddisfazione tra docenti e studenti. È diffusa la richiesta di un cambio di passo che sappia coniugare semplificazione, trasparenza, digitalizzazione e qualità del servizio, restituendo centralità alle persone e rendendo l’organizzazione un vero motore di innovazione e benessere.
Il programma ha quattro direttrici:

1. Impegno nella Riorganizzazione dei processi per la Semplificazione e la Digitalizzazione
La riforma organizzativa di UNIMORE sarà profonda e strutturale. Superando le attuali rigidità verticali, si passerà a un modello basato sia su aree di competenza sia su processi trasversali, ascoltando le esigenze di tutte le componenti accademiche. Si uniformeranno in modo sostanziale i modelli procedurali nei Dipartimenti, sperimentando nuove soluzioni in modo agile ed orientate alla semplificazione. Si introdurranno strumenti digitali evoluti, dalle interfacce per il controllo di gestione a strumenti di interazione conversazionale intelligente, si semplificheranno le procedure amministrative e si rafforzerà il coordinamento tra sedi e Dipartimenti. Sarà data molta enfasi alla protezione dei dati e alla cybersicurezza capillare in orgni infrastuttura digitale di Ateneo e a servizi mobili e telematici efficaci. Sarà istituita una Commissione per la Semplificazione, affiancata da una figura con delega specifica e funzioni di governance. Il nuovo modello punterà su efficienza, partecipazione, mobilità interna, valorizzazione delle competenze e servizi digitali realmente centrati sull’utente, con azioni misurabili fin dai primi mesi di mandato.
2. Osservatorio di Dati e Risorse di Ateneo
L’Osservatorio di Dati e Risorse sarà il fulcro del ripensamento dell’organizzazione, per fornire informazioni integrate, predittive e trasparenti e in tempo reale su tutte le strutture dell’Ateneo. Questo strumento fornirà supporto strategico alla governance, facilitando il monitoraggio della performance, la programmazione, la valutazione delle politiche e la trasparenza verso l’interno e verso l’esterno. La commissione dell’Osservatorio definirà il modello e il progetto che sarà sviluppato in modalità interoperabile e open-source, in linea con le normative europee su privacy e AI, e costituirà la base per una cultura del dato diffusa, orientata al miglioramento continuo e alla misurabilità degli impatti.
3. Internazionalizzazione by-design

L’internazionalizzazione diventerà una dimensione strutturale e trasversale "by design" a tutti i processi dell’Ateneo. Saranno definiti percorsi chiari per l’attrazione e il supporto di studenti, studentesse e docenti internazionali, rafforzando l’offerta in lingua inglese, i servizi e le infrastrutture di accoglienza e le relazioni con Ministero, ambasciate e partner globali. Inziative di internazionalizzazione saranno anche rivolte in modo strutturale alla mobilità dei nostri docenti, ricercatori, ricercatrici, studenti e studentesse, con uno specifico supporto da un Ufficio per la mobilità. Verranno introdotti strumenti digitali per gestire accordi, mobilità e procedure in modo semplificato e tracciabile, allegerendo il lavoro dei docenti e unificando le procedure. Il nuovo approccio punterà a rendere l’internazionalizzazione visibile, accessibile e misurabile, contribuendo anche in modo sostanziale al miglioramento del posizionamento dell’Ateneo nei ranking nazionali e internazionali.
4. Comunicazione e Marketing
La comunicazione sarà ripensata come leva strategica per la coesione interna, la reputazione esterna e il coinvolgimento attivo della comunità e del copro studentesco. Si investirà in strumenti digitali integrati, contenuti multilingue e multicanale, storytelling istituzionale e valorizzazione dei successi accademici e scientifici. Ogni struttura sarà coinvolta in un sistema coordinato di narrazione e condivisione anche verso il marketing dell’Ateneo, il merchandising e il public engagement diventeranno strumenti concreti di identità e promozione. Internamente, si rafforzerà l’accesso alle informazioni e la trasparenza delle decisioni, anche con l’uso di modelli conversazionali e formati smart pensati per tutte le componenti dell’Ateneo. Obiettivo è cambiare, allargare e rendere moderna la comunicazione e la conoscenza dell’Ateneo.
Ri-organizzazione, semplificazione, digitalizzazione, internazionalizzazione by design, comunicazione: un grande ripensamento per efficienza ed efficacia a favore di tutti.
Cambiamo, insieme.
Le 5 Priorità per i Processi
⚙️ 1. Riorganizzazione dei processi per la semplificazione e la digitalizzazione
Ripensare profondamente l’organizzazione interna per superare frammentazioni e inefficienze. Introdurre processi trasversali, modelli di riorganizzazione agili e orientati alla semplificaizone, strumenti digitali integrati e un coordinamento continuo tra sedi, direzioni e dipartimenti.
📊 2. Osservatorio di Dati e Risorse di Ateneo
Creare una commissione ed una piattaforma strategica per raccogliere, analizzare e rendere accessibili dati in tempo reale. Uno strumento al servizio della governance, della trasparenza e della partecipazione, basato su tecnologie avanzate e principi di interoperabilità e sicurezza.
🌍 3. Internazionalizzazione by-design
Integrare l’internazionalizzazione in tutti i processi dell’Ateneo, con percorsi chiari, strumenti digitali multilingua, accordi strategici anche attraverso ambasciate e ministeri ed un supporto efficiace dedicato a studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici in ingresso ed in uscita e visiting internazionali.
📣 4. Comunicazione e marketing integrati
Rafforzare l’identità e la reputazione di UNIMORE attraverso una comunicazione estesa, coordinata, efficace e accessibile. Valorizzare i risultati dell’Ateneo, migliorare l’informazione interna, puntare su strumenti digitali, contenuti multilingue e coinvolgimento attivo della comunità.
🔐 5. Infrastruttura digitale e cybersicurezza
Potenziare la rete informatica, garantire banda ultra larga e sicurezza dei dati in ogni sede. Costruire una task-force dedicata alla cybersicurezza e promuovere un’educazione digitale consapevole, per una PA resiliente, efficiente e affidabile.
L’organizzazione per le Persone
Il concetto di Università come comunità di persone è al centro di questo programma, superando la visione dicotomica di “teaching” e “research” university. Tale comunità include non solo chi insegna e studia, ma anche il personale, le istituzioni locali, il mondo produttivo, le famiglie, gli ex-alunni. Tuttavia, questa visione si scontra con un senso di appartenenza debole e frammentato: scarsa partecipazione interna e valorizzazione delle persone, rapporti non sempre strutturati con il territorio, stakeholder divisi, collaborazioni replicate, e divisioni "antiche" anche tra aree CUN, che ora non valorizzano la trans-disciplinarietà della comunità accademica.
La frammentazione interna, le tensioni tra settori e tra livelli organizzativi, e un calo motivazionale del personale amministrativo sono criticità evidenti. Gli studenti e le studentesse chiedono ascolto, spazi, orientamento, supporti e servizi migliori. I docenti e i ricercatori e le ricercatrici, e il PTA desiderano essere valorizzati e ascoltati, mentre manca una comunità che connetta presente, passato e futuro dell’Ateneo.

1. Costruzione dell'Università come Comunità di Persone
L’obiettivo è rafforzare l’identità collettiva attraverso tre azioni chiave: un sistema partecipativo di ascolto e trasparenza e di comunicazione continua tra figure apicali e comunità, la creazione di una solida "UNIMORE ex-Alumni Community" per mantenere vivo il legame con gli ex-studenti, e la costruzione di una innovativa "UNIMORE Stakeholder Network" che aggreghi sostenitori locali e internazionali in modo federato e partecipato in un grande "Patto per UNIMORE". Questo processo richiede strumenti digitali innovativi, eventi inclusivi, un linguaggio comune, e una governance aperta e condivisa.
2. Servizi per il benessere di studenti e studentesse
Riorganizzare i servizi universitari vuol dire mettere davvero gli studenti e le studentesse al centro, valorizzandone bisogni e aspettative. Fondamentale sarà garantire alloggi accessibili, mense, spazi studio e aggregativi, supporti economici e modelli contributivi più equi. Servizi per i fuori sede, dai trasporti a biblioteche aperte. Centrale anche la personalizzazione dei percorsi. Inclusività, ascolto, supporto psicologico, servizi per la genitorialità, modelli di welfare anche sanitario e valorizzazione dell’eccellenza devono diventare pilastri concreti. Lo sport, la comunicazione efficace e la partecipazione attiva sono strumenti essenziali per formare non solo i professionisti di domani, ma cittadini consapevoli.
3. Impegno per il benessere del PTAB

Il Personale Tecnico-Amministrativo e Bibliotecario è risorsa strategica da rafforzare e valorizzare. Serve un piano di reclutamento sostenibile, mobilità incentivata, riconoscimenti per l’impegno e ruoli con responsabilità chiara. Il welfare dovrà includere supporti alla mobilità, flessibilità organizzativa, salute, cultura, servizi per le famiglie e formazione continua. Unità dedicate e un delegato per il benessere garantiranno coerenza e visione. La formazione, sia tecnica che relazionale, diventerà un investimento strutturato, accompagnando ogni fase della carriera e prevenendo criticità dovute a mobilità o pensionamento.
4. Benessere per il personale docente e ricercatore
Per docenti, ricercatori e ricercatrici il benessere nasce dalla valorizzazione delle competenze individuali, dalla flessibilità nei carichi e dai riconoscimenti personalizzati. Si promuoveranno esperienze all’estero, attività extra-universitarie, mobilità e formazione continua. Un ufficio dedicato supporterà missioni, mobilità, sabbatici e percorsi di carriera. Si cercheranno soluzioni premiali per chi si impegna nella extra-didattica e nell'organizzazione. I servizi di welfare dovranno includere anche supporti sanitari, familiari e culturali. Fondamentale sarà facilitare l’inserimento per chi arriva da fuori e mantenere il legame con chi va in pensione. La comunità accademica deve diventare un luogo dove lavorare con entusiasmo e appartenenza.
UNIMORE deve lavorare per il benessere di una comunità di persone, avendo come priorità i servizi per studenti e studentesse, la valorizzazione del corpo accademico, il supporto al PTA
Cambiamo, insieme.
Le 5 Priorità per l'organizzazione per le persone
✅ 1. Costruire UNIMORE come vera comunità di persone
Rafforzare il senso di appartenenza tra studenti e studentesse, personale PTA, docenti, ricercatori e ricercatrici creando una cultura condivisa di partecipazione e dialogo tra tutti.
🏠 2. Garantire condizioni di vita e studio sostenibili per gli studenti
Alloggi accessibili, mense moderne, spazi studio e aggregativi diffusi e accoglienti, servizi economici e sanitari pensati per pendolari, fuorisede e studenti con fragilità. Impegno nello sport, nella mobilità sostenibile e nel welfare per studenti.
🫶 3. Promuovere benessere, ascolto e valorizzazione del PTAB
Reclutamento, formazione, mobilità, welfare completo, strumenti di incentivazione e strumenti per una reale partecipazione alle decisioni e ai processi di innovazione.
📚 4. Valorizzare il lavoro e le aspirazioni del personale docente e ricercatore
Maggiore flessibilità nei carichi, incentivi differenziati, promozione della mobilità nazionale e internazionale, semplificazione delle missioni, e welfare personalizzato.
🌍 5. Attivare reti durature con alumni e stakeholder
Creare una “UNIMORE ex-Alumni Community” e una “Stakeholder Network” per co-progettare un “Patto per UNIMORE” con il territorio, le imprese, le istituzioni e la società civile.
Sostenibilità
Il concetto di sostenibilità, inteso come equilibrio tra dimensione economica, ambientale e sociale, è ormai imprescindibile per la missione di UNIMORE, che non deve solo perseguire la propria sostenibilità interna ma agire come agente attivo di cambiamento per la società. Tuttavia, permangono criticità rilevanti: l’incertezza dei finanziamenti pubblici rende fragile la sostenibilità economica; le iniziative per la sostenibilità ambientale necessitano di un consolidamento strutturato e continuativo; sul piano sociale persistono disuguaglianze e disparità, in particolare nei ruoli di leadership e nell’accesso pieno alla vita accademica. È quindi necessario rafforzare il ruolo strategico dell’Ateneo come promotore di valori etici, inclusione, efficienza energetica e gestione responsabile delle risorse, adottando strumenti concreti per tradurre i principi in pratiche sistemiche, monitorabili e partecipate.

1. Sostenibilità economica
UNIMORE dovrà mantenere un equilibrio tra costi e risorse, rafforzando le entrate attraverso una migliore performance nei criteri ministeriali dell’FFO, l’ampliamento della ricerca competitiva e commissionata, e il consolidamento dei rapporti con stakeholder pubblici e privati. Sarà essenziale contenere i costi del personale e dei servizi esterni, investire in strumenti digitali di controllo di gestione e pianificazione predittiva, e potenziare la trasparenza delle decisioni economiche. Ogni nuova iniziativa dovrà essere valutata secondo criteri di sostenibilità e impatto, integrando la pianificazione economica con quella strategica.
2. Sostenibilità ambientale e risparmio energetico
UNIMORE intende rafforzare il proprio impegno per la sostenibilità ambientale attraverso una governance strutturata, con una commissione dedicata e gruppi di lavoro tematici. L’obiettivo è migliorare l’efficienza energetica, estendere il ricorso alle energie rinnovabili, promuovere il Green Public Procurement e favorire pratiche virtuose nei consumi e nella gestione del verde. Fondamentale sarà anche lo sviluppo di politiche per la mobilità sostenibile, la gestione delle emergenze ambientali e la riduzione dell’impatto digitale. Si punterà sulla sperimentazione in loco dei risultati della ricerca e su progetti interdisciplinari per un impatto trasformativo sul territorio.
3. Infrastrutture sostenibili: l’edilizia dell’Ateneo

La sostenibilità edilizia è un pilastro del benessere e dell’attrattività di UNIMORE. L’Ateneo continuerà a investire in ristrutturazioni, nuovi edifici, digitalizzazione (BIM, digital twin), efficienza energetica e accessibilità. Saranno valorizzati gli spazi storici, culturali e museali, anche con nuove modalità di fruizione e monetizzazione. Centrale sarà il potenziamento degli studentati e delle foresterie, anche attraverso partenariati pubblico-privati. Si favorirà un uso più strategico e remunerativo degli spazi, con attenzione alla manutenzione e al presidio su tutte le sedi.
4. Sostenibilità sociale, etica e supporto alla diversità
UNIMORE intende rafforzare l’impegno per l’equità, l’inclusione e la responsabilità sociale. Il prossimo sessennio sarà dedicato alla promozione delle pari opportunità, del benessere psicologico e sociale, della partecipazione culturale e del contrasto alle discriminazioni. Sarà istituito un Manifesto per la Vita Universitaria e un Forum Partecipativo per la Sostenibilità Sociale. Al centro vi sarà anche la promozione dell’etica accademica, il sostegno alla genitorialità, il bilancio di genere e il consolidamento del ruolo del Comitato Etico e del CUG. L’Ateneo si propone come modello valoriale per la società, con un’azione collettiva contro ogni forma di ingiustizia.
La priorità di UNIMORE: Ripensare a nuovi modelli sostenibili ed efficaci nella gestione economico-finanziaria, edilizia, energetica, ambientale e sociale, con attenzione alle politiche di inclusione e contrasto ad ogni discriminazione. Soprattutto riportando l'etica al centro della vita accademica.
Cambiamo, insieme.
Le 5 Priorità per la Sostenibilità
🌱 1. Integrare la sostenibilità in tutte le politiche di Ateneo
UNIMORE deve rendere la sostenibilità – economica, ambientale e sociale – un principio guida trasversale e sistemico in ogni scelta, azione e progetto.
📉 2. Garantire equilibrio economico e gestione strategica delle risorse
È fondamentale adottare strumenti avanzati di controllo di gestione e pianificazione predittiva per affrontare l'incertezza dei finanziamenti e sostenere la crescita dell’Ateneo.
⚡ 3. Potenziare l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile
Servono azioni concrete per ridurre i consumi, valorizzare il patrimonio verde e promuovere spostamenti a basso impatto ambientale, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
🏗️ 4. Investire in infrastrutture sostenibili e inclusive
L’edilizia universitaria deve essere moderna, accessibile, efficiente e capace di ospitare una comunità sempre più internazionale e multiculturale.
🤝 5. Promuovere equità, etica e inclusione sociale
L’Ateneo deve consolidare il suo ruolo di attore pubblico responsabile, contrastando ogni forma di discriminazione e rafforzando una cultura del rispetto, del benessere e della partecipazione attiva.
Governance di Ateneo
La Governance di UNIMORE nasce all’interno di un quadro normativo preciso, quello attuale della "Legge Gelmini", ma risente della sua struttura definita quindici anni fa, per un Ateneo più limitato in personale, corpo studentesco e risorse. UNIMORE è un Grande Ateneo e oggi più che mai richiede un ripensamento profondo per rispondere a un contesto cresciuto per complessità, dimensioni e responsabilità. Occorre coniugare rispetto delle regole con maggiore efficienza, capacità di pianificazione e coordinamento reale tra Rettrice, Organi accademici, Delegati e strutture amministrative. Un assetto più snello e dialogante, sostenuto da dati trasparenti e da una catena decisionale corta ed efficace, potrà rendere l’Ateneo più pronto ad affrontare le sfide dei prossimi anni.
Il modello organizzativo prevede l’istituzione di un Board di Indirizzo Rettorale, un sistema di deleghe più efficace, strumenti come l’Osservatorio Dati e Risorse e un impegno costante per l’equità nella rappresentanza.
Al centro, la sostenibilità economica, da garantire con attenzione costante ai bilanci, razionalizzazione delle spese e una nuova progettualità nella ricerca di risorse pubbliche e private. Il modello a rete delle sedi, finora poco valorizzato, sarà finalmente riconosciuto come leva strategica per un Ateneo più coeso e capace di agire in modo equo e integrato tra Modena e Reggio Emilia.
Diversità e rappresentanza guideranno una nuova visione della leadership universitaria, in cui equità di genere, attenzione alle competenze e valorizzazione di tutte le componenti – anche giovani e tecniche – saranno cardini non solo dichiarati, ma praticati.

Il rafforzamento del modello a rete di sedi
Il principio della rete di sedi è alla base dell’identità di UNIMORE, ma richiede oggi un’applicazione più concreta e coraggiosa. È necessario superare le dicotomie latenti tra Modena e Reggio Emilia attraverso un riequilibrio effettivo che valorizzi le vocazioni territoriali, le strutture disponibili e le comunità accademiche locali. L’equità non significa trattare tutti allo stesso modo, ma garantire pari accesso alle opportunità, anche con interventi differenziati.
Per Reggio Emilia, ciò comporta una serie di azioni: migliorare la visibilità del Rettorato, potenziare l’amministrazione nei dipartimenti, rafforzare i servizi tecnici e digitali, ampliare l’offerta ricreativa e sportiva, assicurare un presidio tecnico locale e sviluppare nuove progettualità strategiche come l’Alta Scuola UNIMORE. In parallelo, è necessario un modello federato di governance che mantenga l’unitarietà dell’Ateneo e promuova la collaborazione tra le sedi, anche nei rapporti con gli stakeholder locali, attraverso lo sviluppo dell’UNIMORE Stakeholder Network.
Questa visione richiede anche una rotazione equilibrata delle riunioni degli organi, una maggiore presenza dei professori di entrambe le sedi nei ruoli di coordinamento, e una visibilità paritaria in tutte le cerimonie pubbliche. Infine, sarà centrale una gestione edilizia più flessibile, sostenibile e integrata con le politiche urbanistiche locali.
Il Governo, gli Organi e le deleghe
L'attuale sistema di governo, basato su una struttura "a stella" con il Rettore al centro e un numero limitato di delegati, deve essere ripensato per un Ateneo complesso come UNIMORE. Si propone quindi un assetto più articolato, con Delegati di Area dotati di maggiore autonomia, Delegati Specifici per ambiti operativi e un Board di Indirizzo Rettorale che garantisca una governance stabile e collegiale.
Il Senato Accademico dovrà rafforzare il proprio ruolo strategico, coordinare meglio l’offerta formativa e definire politicamente le linee guide per tutte le iniziative di Ateneo in modo proattivo e partecipato. Il Consiglio di Amministrazione dovrà operare con maggiore consapevolezza e maggiori tempi di preparazione, con maggiore disponibilità di dati, lavorando in modo previsionale e strategico anche su temi di ricerca e di didattica.
La distribuzione delle deleghe dovrà essere equa, tenendo conto di genere, sede, area scientifica e ruolo, ma fortemente basata su una logica meritocratica. Le rappresentanze studentesche e del personale tecnico-amministrativo saranno rafforzate, con nuovi strumenti di partecipazione, dialogo e voto anche nel Board Rettorale. L'obiettivo è costruire una governance diffusa, in cui l’intera comunità si senta coinvolta nella gestione dell’Ateneo.

Il ruolo dei Dipartimenti
I Dipartimenti sono il cuore pulsante dell'Università. La governance dovrà valorizzare il loro ruolo attraverso un maggiore supporto alla programmazione strategica, alla sostenibilità economica e alla gestione autonoma delle attività. Se da una parte si opererà per una uniformità completa dei modelli di gestione e procedure, dall'altra si cercherà di enfatizzare peculiarità e differenze di esigenze - anche di risorse economiche. Sarà rafforzato il ruolo della Conferenza dei Direttori anche con partecipazione diretta al Board Rettorale e con richiesta di pareri sia per l'operatività che per le azioni strategiche, in collaborazione con il Senato.
Il ruolo dei Centri e delle Infrastrutture di Ricerca e di servizio
I centri e le infrastrutture interdipartimentali rappresentano un patrimonio strategico per la ricerca, la didattica e la terza missione. La governance dovrà garantire un loro coordinamento efficace, un dialogo costante con le direzioni e una chiara definizione delle competenze gestionali e scientifiche. Particolare supporto, chiaro ed efficace, dovranno avere i centri accreditati per la Rete Regionale ed i Centri Servizi. I Centri di Servizi Bibliotecari dovranno avere un rinforzo per permettere una maggiore fruizine degli studenti e studentesse a servizi innovativi e Centri scientifici come CIGS dovranno essere considerati in modo sostanziale nelle voci di bilancio per permettere di essere di supporto a tutto l'Ateneo. Si intende valorizzare anche le loro collaborazioni con enti esterni per trovare co-finanziamenti e progetti commissionati.

Il modello di distribuzione delle risorse
La distribuzione delle risorse dovrà essere guidata da criteri di trasparenza, equità e programmazione. seguendo i modelli attuali, le risorse dovranno basarsi su criteri di base comuni: sulla didattica, i risultati della ricerca (ed i suoi misurabili miglioramenti), la terza missione (ancor più che in passato), riequilibrio. Una quota a parte lasciata al CDA servirà soprattutto per finanziare Progetti Prioritari ed iniziative volte a migliorare visibilità, sostenibilità e benessere dell'Ateneo. L'Ateneo adotterà modelli di allocazione più efficaci, valorizzando i risultati ottenuti e promuovendo la responsabilità nella gestione. Sarà rafforzato il ruolo degli Osservatori per monitorare l’impatto economico delle scelte strategiche, anche a livello dipartimentale.
Il ruolo del Rettore
Il Rettore non sarà un decisore solitario, ma un promotore di responsabilità collettiva. La sua azione sarà orientata alla costruzione di una squadra ampia, competente e rappresentativa, con una forte capacità di ascolto e dialogo. La leadership dovrà basarsi su un patto di fiducia con la comunità accademica, volto a valorizzare il merito, l’inclusività e l’innovazione.
La proposta per una Nuova Governance
La proposta di governance punta ad una responsabilità diffusa, coinvolgendo un numero significativo di colleghi nell’amministrazione dell'Ateneo. Non si propone l'elezione di una figura da cui "aspettarsi tutto", ma di una Rettrice che inviti tutti a sentirsi parte attiva della nostra Università. Il coordinamento tra più persone comporterà inevitabilmente una maggiore complessità, ma i benefici in termini di entusiasmo, partecipazione e confronto saranno decisivi. Ora UNIMORE è una Grande Università, e come tale deve dotarsi di uno staff dirigenziale ampio, rappresentativo per genere, sede e competenze, anche favorendo il ricambio generazionale. I Delegati di area opereranno come "Prorettori de facto", coordinando Delegati e Commissioni, scelti in base a competenza e disponibilità all'impegno. L'impegno sarà riconosciuto con incentivi o forme di supporto (riduzioni di carico, tutoraggio, collaboratori), per consentire a ciascuno di proseguire con efficacia le proprie attività di ricerca, didattica e terza missione.
L’obiettivo finale è di lavorare con tutti, con giovani, con chi è arrivato ad UNIMORE dall’estero e da altri atenei, con il PTA, con studenti e studentesse, ricordando l’impegno grande del valore pubblico che l’Ateneo può costituire.
Ricordando le Parole di Condoleezza Rice, segretario di Stato Americano e provost di Stanford dal 1991 al 1993: “Non c’è sfida più grande e non c’è onore più grande che essere al servizio pubblico.”
È questa la visione del Rettorato che intendo incarnare, con senso di responsabilità e impegno etico al servizio dell’Università e del Paese.
Cambiare è necessario, farlo insieme è la vera opportunità.
Cambiamo, insieme.
Parte I
L'Analisi
Introduzione al programma, missione e principi ispiratori. Include un’analisi SWOT sui punti di forza e di debolezza di UNIMORE, le opportunità e i rischi futuri, e definisce obiettivi e 10 priorità strategiche.
Parte II
La Missione
Le linee programmatiche sulle tre missioni dell’Università, a cui si aggiunge una quarta sulla Sanità.