Parte I
L'analisi
L'Università nel mondo che cambia
UNIMORE deve affrontare un contesto globale segnato da instabilità geopolitica, transizioni tecnologiche, crisi valoriali e incertezze economiche. Serve un Ateneo aperto al mondo, capace di attrarre talenti e promuovere ricerca di qualità. Le nuove sfide sociali e lavorative impongono un modello di didattica flessibile, spazi accoglienti, servizi efficienti e valorizzazione della formazione continua. Di fronte alla rivoluzione digitale e alla trasformazione del lavoro, UNIMORE deve ridefinirsi come luogo di cultura, di responsabilità sociale e di riferimento per le imprese del Paese. Tradizione e innovazione devono convivere in un sistema dinamico, orientato al futuro, in dialogo costante con il territorio e le sue vocazioni.

La Missione e Principi di UNIMORE
UNIMORE si riconosce in quattro missioni fondamentali: la ricerca, scientifica, tecnologica, medica ed umanistica, di base e applicata; la formazione, che include lauree, dottorati e formazione continua; la terza missione, ovvero la co-creazione e diffusione della conoscenza con impatto sociale; e l'impatto sulla sanità pubblica, peculiare all’Ateneo per la forte presenza medico-sanitaria. A queste si aggiunge la Meta-Missione, che ne assicura la sostenibilità tramite governance, organizzazione, cura delle persone e gestione delle risorse. Queste missioni sono definite a livello ministeriale (MUR), ma condizionate anche dai vincoli di bilancio (MEF), dalle politiche sul personale (Ministero PA) e dalla collaborazione con altri Ministeri e enti pubblici. UNIMORE ha nella sua missione la collaborazione Europea ed è parte attiva della Rete delle Università dell’Emilia-Romagna; ora ha come riferimento anche la Regione Lombardia grazie al campus di Mantova.
La missione è guidata da principi ispiratori saldi, fissati nello Statuto: libertà di ricerca e insegnamento, dignità umana, trasparenza, equità, merito, circolazione delle idee, prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, inclusione e parità di genere. Il Programma vuole aggiungere anche principi quali valorizzazione delle competenze, dinamismo nelle decisioni, supporto alla leadership femminile, e sinergia tra saperi scientifici, umanistici, tecnici e sociali.
UNIMORE ha un grande principio ispiratore nella sua natura di rete di sedi tra Modena e Reggio Emilia, una leva strategica da valorizzare in chiave di equità territoriale. In un’epoca di transizione accelerata, la flessibilità, la capacità progettuale e l’integrazione tra saperi e comunità locali saranno fattori determinanti per una missione pienamente realizzata.

L'Analisi SWOT
Il Programma analizza diversi aspetti di UNIMORE: pilastri positivi (Strenghts), punti di criticità (Weaknesses), rischi (Threats) e opportunità (Opportunities).
Strenghts
UNIMORE è un Ateneo multidisciplinare e generalista, con eccellenze scientifiche, radicamento territoriale,
alta occupabilità post-laurea (1° posto tra le Grandi Università italiane secondo CENSIS
2024), politiche di inclusione riconosciute e un solido sistema di valutazione che ha portato a risultati
pienamente soddisfacenti nell'accreditamento ANVUR
Vanta due Dipartimenti di Eccellenza MUR,
buoni risultati nella ricerca competitiva europea e nazionale (PNRR), una struttura a rete
consolidata tra Modena
e Reggio Emilia Gli investimenti in infrastrutture, come i Tecnopoli, rafforzano la visibilità e l’impatto.
Weaknesses
Persistono criticità nei ranking internazionali: UNIMORE ha perso posizioni nel QS World University Ranking, nello Shangai Ranking e in molti altri indicatori internazionali. Si registra una bassa crescita del numero di studenti internazionali, un aumento dei fuori corso e una diminuzione dei laureati. Le classifiche CENSIS evidenziano un calo nei servizi agli studenti, nella comunicazione e in iniziative di internazionalizzazione. Sul piano organizzativo, si segnalano complessità burocratiche, carenze infrastrutturali, scarsa efficienza nei processi e difficoltà di collaborazione con il sistema sanitario. Critica anche la carenza di alloggi e spazi adeguati per la comunità accademica.
Threats
Lo scenario post-PNRR, la crisi demografica, la crescente concorrenza delle università telematiche, l’instabilità geopolitica e la riduzione dei fondi pubblici mettono a rischio la sostenibilità e l’attrattività dell’Ateneo. Permangono disparità di genere e difficoltà ad attrarre e trattenere giovani talenti a causa del brain drain nazionale. Aumenta la sensazione di malessere tra personale tecnico-amministrativo e tra i giovani ricercatori e ricercatrici con il rischio di perdere nel prossimo anno tanti e tante giovani promettenti.
Opportunities
L'Ateneo con questo Programma ha l'opportunità di fare una svolta, con una nuova governance partecipata, il potenziamento del capitale umano, un ricambio generazionale, digitalizzazione dei processi, didattica flessibile, accesso ai fondi UE, rafforzamento delle reti territoriali (Motor Valley, Data Valley) e dei centri nazionali (ad esempio nell'ambito della salute), nuove iniziative regionali e rinnovato interesse degli stakeholder, soprattutto a Reggio Emilia. Fondamentale sarà superare le barriere interne per favorire l’interazione tra discipline e la crescita dell’Ateneo come comunità coesa e innovativa.
Visione, Priorità e Obiettivi
La Visione di questo programma vede UNIMORE diventare un Ateneo protagonista della trasformazione, capace di integrare tradizione e innovazione. Ricerca e didattica devono essere sinergiche, la terza missione va potenziata, e il benessere delle persone deve essere al centro. Servono governance aperta, visione strategica e forte radicamento territoriale. La visione si articola in tre punti:
Futuro
UNIMORE deve costruire il futuro, con ricerca e didattica di qualità, alleanze istituzionali, semplificazione interna, servizi evoluti e comunicazione efficace. L’Ateneo deve restituire fiducia ai giovani e alla società.
Reputazione
Occorre rilanciare la reputazione scientifica, accademica e sociale dell’Ateneo, rafforzando i ranking, attrarre talenti e risorse, e promuovere modelli di merito condivisi e trasparenti.
Benessere
Il benessere va inteso come qualità della vita accademica e sostenibilità. Vanno valorizzate persone, ambienti, servizi, pari opportunità, inclusione e welfare. L’Università deve essere spazio che dà valore.
Priorità
Dieci priorità strategiche tutte equi-prioritarie
- Promuovere una ricerca di impatto, diffusa e competitiva
- Garantire una didattica sostenibile, innovativa e di qualità
- Rafforzare la cultura del trasferimento della conoscenza
- Costruire una vera cooperazione con il sistema sanitario pubblico
- Attuare una riorganizzazione e semplificazione amministrativa, con forte digitalizzazione
- Mettere al centro il benessere di studenti, studentesse e personale
- Adottare una gestione economico-finanziaria responsabile
- Valorizzare la rete delle sedi come punto di forza territoriale
- Garantire una governance partecipata, trasparente e inclusiva
- Sostenere una cultura della concretezza, autorevolezza e ascolto

Ogni priorità sarà guidata da obiettivi concreti, misurabili (KPI), sostenibili e condivisi, per affrontare con determinazione le sfide del prossimo sessennio.
Cambiamo, insieme.
Parte II
La Missione
Le linee programmatiche sulle tre missioni dell’Università, a cui si aggiunge una quarta sulla Sanità.
Parte III
La Meta-missione
Azioni trasversali per rendere possibile la missione universitaria in modo efficace e sostenibile.