La mia candidatura
Immaginando un nuovo futuro

Perchè mi candido
Mi candido perché credo profondamente nelle istituzioni e, con orgoglio e fiducia, nella nostra Università.
UNIMORE ha rappresentato per me molto più di un luogo di lavoro: è una comunità viva, una famiglia professionale che mi ha dato moltissimo. Ora sento che è il momento di restituire ciò che ho ricevuto, mettendo a disposizione la mia esperienza, l'entusiasmo e le competenze maturate in questi anni.
La mia candidatura nasce da una fiducia corale, espressa da colleghe e colleghi di ogni area - dall'ingegneria, alle scienze, alla medicina, alle scienze umane - e dal sostegno convinto del personale tecnico e amministrativo, che conosce bene il mio impegno quotidiano per l'Ateneo. Nasce dal supporto di tanti giovani ricercatori e ricercatrici e di studenti e studentesse con cui ho avuto occasione di confrontarmi. È arrivata anche l'incoraggiante adesione di istituzioni, imprese e associazioni del territorio, che chiedono un'Università presente, aperta e capace di incidere.
In oltre vent'anni di ordinariato ho acquisito strumenti e consapevolezze per affrontare un compito così impegnativo. I prossimi anni saranno complessi, per il nostro Ateneo e per l'intero sistema universitario, in un contesto geopolitico difficile. Ma è proprio in questi momenti che l'Università deve affermare con forza il proprio ruolo, generando ricerca di qualità, innovazione, cultura, nuovi modelli valoriali.
Credo in una UNIMORE capace di incidere nelle due città di Modena e Reggio Emilia, nella Regione, a livello nazionale e internazionale. E voglio, da Rettrice, dedicarmi con determinazione a questo obiettivo, valorizzando ogni forma di ricerca - di base, applicata, umanistica o tecnologica - incentivando didattica di qualità e promuovendo un management pubblico nuovo, efficace ed efficiente.
L'Università è, prima di tutto, una comunità di persone. Studentesse e studenti sono al centro della nostra missione, e attorno a loro deve ruotare il benessere di tutte le componenti dell'Ateneo: docenti, ricercatrici e ricercatori, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario. Dobbiamo lavorare per semplificare, per offrire servizi migliori, e per creare condizioni che rendano il nostro lavoro più efficace e soddisfacente.
Mi sto preparando da tempo: ho studiato nei dettagli il funzionamento dell'Ateneo, confrontandomi con altri Atenei, ascoltando le persone, raccogliendo idee. Ho incontrato Rettori e Rettrici di diversi Atenei, stakeholder istituzionali, fondazioni, aziende, dirigenti della sanità, rappresentanti nazionali. Da questi incontri è nato questo programma condiviso, aperto, concreto.
Conosco bene la complessità del nostro Ateneo, fatta di molte sedi, discipline diverse, esigenze apparentemente distanti. Credo che affrontare tutto questo richieda capacità di ascolto, doti di leadership, ma anche concretezza e spirito risolutivo. Serve una gestione più snella, supportata da una digitalizzazione vera, che ci aiuti a risolvere problemi, non a crearne. So quanto sia importante garantire equilibrio e coesione tra le sedi, valorizzando le differenze e superando i divari ancora presenti.
Le esperienze di responsabilità in enti pubblici e aziende private mi hanno insegnato che sostenibilità economica e stabilità organizzativa sono condizioni fondamentali per far crescere l'Ateneo. Per questo voglio promuovere un controllo di gestione trasparente, efficiente, costruito insieme ai dirigenti, ai dipartimenti e agli organi di governo, in un clima di reale collaborazione.
Mi candido perché credo che l'Ateneo debba e possa cambiare in profondità. Verso un'Università più sostenibile - non solo sul piano economico, ma anche ambientale, edilizio e sociale - capace di dialogare col territorio, di attrarre progetti, persone, idee. Voglio che UNIMORE diventi un punto di riferimento per i giovani, un luogo dove intraprendere carriere fondate su merito, etica, partecipazione democratica e collaborazione.
Immagino spazi accoglienti, infrastrutture moderne, ambienti vivi, in cui si possa studiare, lavorare, costruire il proprio futuro. E sogno un Ateneo davvero inclusivo, dove ognuno possa trovare pari opportunità per valorizzare le proprie competenze e dove le diversità siano una risorsa.
Mi candido con entusiasmo e convinzione, pronta ad ascoltare, ad agire e a costruire, insieme a tutte e tutti, il futuro di UNIMORE.